SCUOLA DIGITALE: PIANO BANDA LARGA

Il reale valore è costituito da chi è in grado di adattarsi a delle condizioni avverse trasformandole in un punto di forza.

È quello che in alcuni casi sta accadendo in Italia dopo il lockdown. Durante il periodo di fermo, tante realtà si sono chieste come poter fronteggiare il crescente bisogno di digitalizzazione del paese e come adattare le abitudini delle persone a questi nuovi schemi.

Pensiamo all’istruzione, le scuole sono rimaste chiuse per diversi mesi e le lezioni e gli esami (universitari), sono stati spostati online.

Come hanno affrontato questa situazione? Quali problemi sono emersi?

Tutti soffriamo quando la nostra quotidianità viene alterata ma i giovani in età scolare fondano grossa parte delle proprie relazioni sul rapporto con i compagni. Inoltre, non tutte le famiglie con più figli possono avere la disponibilità di un PC ad uso singolo per poter permettere il normale svolgimento della lezione online.

Per quanto riguarda le scuole invece la situazione in cui versano determinati istituti e tristemente nota, oltre alla collocazione in alcune aree geografiche in cui non è presente l’infrastruttura per la banda larga.

Il Comitato Nazionale per la Banda Ultra Larga (COBUL) ha lo scopo di garantire in tempi brevi connettività veloci e performanti per più del’80% degli Istituti Scolastici. A questo scopo sono stati stanziati 400 milioni di euro, che andranno a coprire non solo i costi strutturali per portare la Banda Ultralarga ma anche i costi delle connettività per 5 anni.

Il COBUL è composto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero per la Pubblica Amministrazione, dal Ministero per gli Affari Regionali e Autonomie, dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, dal Presidente della Conferenza delle regioni e delle Province autonome e da Infratel Italia, società in house del MiSE, per l’attuazione e il monitoraggio della strategia.

Il comitato lavora affianco di AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e dell’Agenzia per la coesione territoriale con l’intento comune di sviluppare una strategia funzionale allo sviluppo dell’apprendimento digitale.

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